Mercoledì 16 agosto sulla piazza di Santiago di Compostela è una mattina non qualunque.
 Qui sorprendendo i 5 compagni di viaggio Samuele (Preseglie) Elisa (Castenedolo)
 Davide Padergnone) Nicolò (Caino) Giulia (San Polo), mi abbasso a terra e bacio i
 loro piedi. Riuscirò ad alzarmi dopo: booh?!
 Non sono piedi puliti e profumati come nella sera del Giovedì santo; si portano
 sopra la polvere della strada, il sudore della fatica, le “ampolle” (vesciche) del
 dolore e delle smorfie. Niente di più repellente, niente di più attraente. Il bacio
 è un modo per riconoscere il valore e la bellezza del cammino condiviso.
 Quando le parole non bastano, i gesti anche piccoli esaltano il tutto.
 Siamo partiti lunedì 7 nell’incertezza degli orari del pullman e soprattutto nella
 frustrazione di una ospitalità meschinamente rifiutata, in nome di una regola che
 quella sera sembrava valere di più delle persone umane. Sbattuti nella notte su una strada sconosciuta, in quel momento mi      sono sentito  a disagio per quella scelta vile  (di rifiuto) e per il timore di un viaggio che partiva nell’insicurezza notturna (cosa avrei potuto dire ai genitori di quei giovani, se… ?!). Invece il fare gruppo insieme ci ha dato subito a voglia di reagire. Da questo inizio non proprio felice, è nata una splendida avventura. Abbiamo snocciolato chilometri su chilometri con entusiasmo e un po’ di follia. 

Non ci hanno fermato il mal di spalle per il peso degli zaini (a volte eccessivo nonostante le raccomandazioni), nemmeno le vesciche  che da subito hanno fatto la loro comparsa, nemmeno il male di ginocchio o il male alle gambe non abituate a queste “tirate” e nemmeno il mal di piede che chissà perché si gonfia e si fa sentire.

È stato bello vedere che sempre tutti aspettavano tutti e chi nella giornata camminava più lento sapeva di contare sugli altri cinque. Ad un certo punto è apparso anche il fantasma africano del “corri corri” (cagottino), perché proprio non volevamo farci mancare niente. Ma noi indomiti siamo arrivati a Santiago (un “pochino” in anticipo sul previsto).

Chi ci dirà che in Spagna c’è sempre caldo, potrà sentire il racconto del freddo che abbiamo patito. Chi ci dirà che la Spagna è tutta pianura, ci sentirà parlare di salite e discese continue, come se qualcuno si fosse divertito a seminare colline ovunque.  Chi ci dirà che in Spagna la vita è comoda e turistica, dovrà fare i conti con le nostre levatacce alle 5.00 la mattina, sollecitati in modo amabile dal “oooh” del don.

Cos’è il corpo ? (qualcuno ce l’ha chiesto); un involucro dell’anima, solo da abbellire tra fitness e trucco ? Per noi è stato lo spazio del misurarci con la “mia” fatica e la “mia capacità di lottare. Lo spazio dell’incontro e aiuto solidale degli uni verso gli altri. Lo spazio in cui vieni, lungo i mille passi, spogliato da tante idee più o meno vere, per incontrarsi con se stessi nudi e crudi. E in questa nudità si può intravedere o il vuoto che può far mollare o l’anima che non permette di arrendersi.

Non c’era molta spiritualità (canonica) nel nostro cammino, salvo piccole preghiere dell’inizio giornata ripetute un poco insonnoliti; ma c’è stato il toccare lo spirito di ciascuno nel silenzio di alcuni pezzi di strada , nella ricchezza dei sentimenti che affioravano, nelle battaglie con se stessi (per dire “devo farcela ad arrivare in fondo”), nelle chiacchierate che venivano fuori, negli angoli di paesaggi inaspettati, nel flusso di persone diverse le une dalle altre (ne abbiamo viste di tutti i tipi, credeteci) ma tutte decise verso la meta.

Nella semplicità del gesto del camminare (forse uno dei gesti più naturali e spontanei per l’uomo) c’è la possibilità di una esperienza che fa crescere.

E poi noi avevamo un grande scopo: l’amicizia con il Mali. Ne abbiamo parlato, forse abbiamo trovato il modo di stimolare la generosità di chi ci ha seguito via “dirette”(: tot kilometri = tot offerte). Ma soprattutto c siamo sentiti più maliani, non solo per gli adesivi che segnavano bandane e borracce e per le magliette indossate. Che bello è stato, allora, incrociare inaspettatamente sul cammino il video-saluto di mons. Jean Gabriel vescovo di San. Certe emozioni le si gustiase ci sei, in quel posto in quel momento, non se le ipotizzi o ne discuti.

E accanto al Mali, ci sono stati i nomi di alcune persone italiane: Massimo, Luca, Giovanna, Giulio, Andrea, Virgilio, Sergio, Angela, Arianna… e la presenza di tutti gli ammalati e amici disabili della comunità. È stato bello portarli con noi là dove loro non possono per ora arrivare. È stato bello consegnarli con questa strana preghiera, fatta più di piedi che di parole, a Qualcuno che a loro provvederà (a questo ci pensa Lui come e quando vuole). Cosa succede tra cielo e terra non sta a noi dirlo, ma qualcosa sappiamo che succede. Noi abbiamo dato una piccola scossa con la nostra danza di passi.

Camminare da soli non è facile. Noi siamo stati gruppo (e che gruppo ! SPECIALE):

+ “Ampollo” con le sue vesciche compagne di strada e con la sua preziosa capacità organizzativa.

+ “Rouge” con la sua disponibilità all’aiuto e con il suo sorriso che si rivela sempre una risorsa molto utile.

+ “Todo Premuroso” con la sua attenzione a tutti e il suo prendersi cure delle piccole cose.

+ “Pagnostica” con la sua novità e con la sua voglia di non mollare.

+ “Clavicola” con la sua leggerezza più resistente di ogni peso (a volte eccessivo) e con la sua regia virtuale che ci ha messo in comunicazione col mondo (192 nel gruppo Facebook e più di 600 visite nel sito parrocchiale; a proposito grazie a Giancarlo)

+ “Vecchietto” con il suo passo deciso a farci strada e a dire “si arriva!”.

Nell’album del Gruppo Africa Grand Baobab Onlus ci sarà questa fantastica avventura.

 A proposito di “fantastica”: sono costretto ad ammettere che per una volta Facebook, che ho scelto di non frequentare (perché spesso spazio di tante parole leggere e inutili, a volte capaci solo di ferire) è stato un mezzo straordinario di amicizia e di compagnia. Fantastico però non è questo strumento, ma è l’aver potuto contare sulla presenza di tanti (tutti li, uno per uno) che ci hanno camminato accanto. Fare le “dirette” per noi e per voi era un po’ un gioco, ma si è trasformato in un “treno che via via si è affollato di persone”. Il mio, il nostro grazie a tutti voi. Il nostro abbraccio forte. Quando noi siamo arrivati nella piazza di Santiago ci siamo accorti che era piena (non di gente estranea, ma) di voi, di ciascuno di voi e nei saluti vi abbiamo riconosciuto uno per uno, gruppo per gruppo (anche se come capita in questi casi negli elenchi ci si dimentica sempre il nome di qualcuno). Ma eravate tutti ALL INCLUSIVE. Siamo stati non un gruppo minuscolo, bensì una FOLLA di persone. Che bello: proprio FANTASTICO ! Chiudo con un accenno al mio IAGO, Jacques, Giacomo. Alla fine l’abbiamo abbracciato anche noi (è il gesto tipico che i fedeli fanno salendo dal retro della statua del santo e ponendo le braccia attorno al collo), ma l’ho guardato dritto negli occhi. Il primo apostolo martire, a Gerusalemme, che chissà perché è finito in questo angolo di Spagna. Ci siamo guardati in faccia, ci siamo riconosciuti, ci siamo parlati e capiti. Cosa ci siamo detti, resta un segreto tra noi due, un segreto stupendo. Una cosa l’ha condivido: nella strizzatina d’occhi che mi ha lanciato mi ha detto: COMPLIMENTI A TUTTI !!!!

Buonanotte a tutti ! Dondu

 lunedì 21 agosto h.23.44

 PS: ho fatto uno scherzo a Sant Iago che certo avrà fatto innervosire i suoi guardiani: arrivato vicino alla statua ho preso la mia bandana azzurra che aveva l’adesivo del Gruppo Africa e gliel’ho infilata accanto; sarà rimasta lì anche solo una giornata, ma certo per lui, Sant Iago, non si dimenticherà più di noi italo-africani, gente di ponti e di farfalle, di baobab e di ospedali... OLÀ ! BUEN CAMINO !

Nostra tabella di marcia:

giorno

km.

da…

a…

lunedì 7

+ martedì 8

59,4

LEON

Santa Catalina de Somoza

mercoledì 9

43,9 

Santa Catalina de Somoza

 (Cruz de Ferro 1500 m.) Ponferrada

giovedì 10

24,1 

Ponferrada

Villafranca del Bierzo

venerdì 11

36,5  

Villafranca del Bierzo

(O Cebreiro 1296 m.) Alto do Poio

sabato 12

31,3 

Alto do Poio

Sarria

domenica 13

30,4 

Sarria

Gonzar

lunedì 14

31,8

Gonzar

Melide

martedì 15

42,6 

Melide

Lavacolla

mercoledì 16

10 

Lavacolla

SANTIAGO

 

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